Il Giubileo Camilliano, che sarà celebrato nel 2025 con il tema “Conquistati da Cristo”, offre un’opportunità speciale per riflettere sul cuore del carisma camilliano. La conversione di San Camillo de Lellis non fu soltanto un evento personale, ma un incontro trasformante con Cristo che cambiò radicalmente la sua vita, portandolo a dedicarsi con compassione e impegno al servizio degli ammalati. Essere “conquistati da Cristo” significa rispondere con tutto il cuore alla Sua chiamata, diventando strumenti di speranza e misericordia nella vita degli altri, in particolare dei malati e dei più vulnerabili.
Questo tema si collega armoniosamente al messaggio universale del Giubileo 2025, “Pellegrini di Speranza”. Così come San Camillo si lasciò guidare da Cristo per trasformare la sofferenza in atti concreti di amore, ogni cristiano è chiamato a vivere il pellegrinaggio giubilare come un cammino di rinnovamento interiore e un impegno a portare speranza, specialmente ai più fragili. Questi due Giubilei, quello universale e quello camilliano, offrono insieme un’occasione preziosa per approfondire la propria fede e tradurre il messaggio del Vangelo in azioni concrete.
Il pellegrinaggio giubilare non è solo un viaggio verso luoghi santi, ma anche un cammino interiore che si esprime nel servizio. Per i Camilliani, questo si manifesta quotidianamente nella cura degli ammalati e dei sofferenti nei vari ambiti del loro servizio. Ogni visita a un paziente, ogni gesto di assistenza e ogni parola di conforto diventano un’opportunità per incontrare Cristo. Nel carisma camilliano, ogni ospedale, casa di cura e missione diventa una “porta santa”, che si apre alla grazia di Dio.
La speranza, elemento centrale del Giubileo Universale, trova una profonda espressione nella missione camilliana attraverso atti concreti di amore e compassione. Portare speranza significa trasformare ogni incontro in un momento di luce e guarigione, rendendo visibile la presenza di Cristo anche nelle situazioni più difficili. Come diceva San Camillo, “Mettete più cuore in quelle mani!”, un invito a servire con amore profondo e dedizione totale.
Possiamo diventare autentici pellegrini di speranza se serviamo i malati senza riserve, come afferma il nostro quarto voto: “servire gli ammalati anche a rischio della nostra vita”. Così facendo, diventiamo “Cristo” per i malati, i poveri e i meno fortunati.
Fr. Dominic Misaro