20° Anniversario (2004-2024) del progetto terapia antiretrovirale (ART)

Pubblicato Categorie: Ospedale

L’HIV/AIDS ha colpito duramente l’Africa, e se non fosse per la filosofia “Mettete più cuore nelle vostre mani”, che i Camilliani perseguono, la maggior parte delle case africane sarebbe disabitata all’alba del 2000. Nel 1997, quando il St. Camillus M. Hospital stava per essere costruito a Karungu, il tasso di contagio da HIV della popolazione nel distretto di Nyatike, era del 45%. Questa regione era particolarmente colpita dal flagello dell’HIV a causa di pratiche e credenze locali. Non si trattava solo di statistiche, ma di vite umane destinate a una morte sicura. La maggior parte delle vittime aveva un’età compresa tra i 15 e i 45 anni, la fascia attiva e produttiva della popolazione .

Il piano di salvataggio di Dio non manca mai di dare i propri frutti. L’Ospedale San Camillus con il patrocinio di P. Emilio Balliana, ha assunto nel 2000 il compito di gestire l’HIV attraverso la profilassi e la prevenzione in attesa della terapia antiretrovirale ARV. Priorità di cura è stata data al personale dell’ospedale. Il programma ARV, è iniziato nel maggio 2002, quando P. Emilio ha iniziato ad acquistare i farmaci dalla Thailandia e 87 pazienti sono stati immediatamente avviati alla terapia.

La conferenza tenutasi nell’aprile 2004 al Safari Park Hotel di Nairobi tra i membri del Consorzio PEPFAR per l’Aiuto all’AIDS, guidato dal Catholic Relief Services (CRS) e le strutture ospedaliere , ha segnato l’inizio di un nuovo percorso per la gestione dell’HIV/AIDS.

I dati accurati presentati da P. Emilio e dalla dott.ssa Bertha in questa conferenza hanno toccato i cuori. Il St. Camillus è stato confermato come ambulatorio convenzionato (POS) tra i 9 ospedali del Kenya e ha iniziato a ricevere ARV e fondi gratuiti, per l’attuazione del programma di assistenza all’AIDS. E’ entrato a far parte del CRS-AIDSRelief nello stesso anno, il 2004, con oltre 100 pazienti avviati alla terapia antiretrovirale, tra cui 13 bambini di età inferiore ai 15 anni. Questo è stato l’inizio del progetto ART.

Per ridurre lo stigma e la discriminazione da HIV, il Progetto ART del St. Camillus si è concentrato sulla mobilitazione e sulla sensibilizzazione della comunità. Gli operatori sanitari locali hanno collaborato al reclutamento dei volontari in ambito ospedaliero (CHV). Il merito va a David Siso, che è stato il primo assistente sociale della struttura. Il suo esempio ha aumentato notevolmente l’accesso ai servizi VCT e l’arruolamento dei positivi.

Dal 2008, quando il numero di pazienti ha raggiunto le 7000 unità, sono stati aperti sette ambulatori-satellite in collaborazione con i dispensari vicini, per rendere i servizi alla popolazione più accessibili. Le strutture sanitarie di Lwanda Gwassi, Otati, Osani, Kiasa, Mirogi, Wath Onger, Kadem TB e Muhuru sono diventate fondamentali in questa iniziativa.

Lo staff è cresciuto di conseguenza fino a oltre 65 unità, portando il budget annuale a quasi 70 milioni di KES (700.000 dollari).

Dopo il CRS, nel 2012 il KCCB è subentrato come partner locale per potenziare il Kenya AIDS Response Program (KARP) per poi passare all’Accelerazione, Transizione e Sostenibilità (ACTS). L’ACTS mira a preparare l’acquisizione completa della gestione dell’HIV da parte del governo keniota entro il 2027.

Un fatto importante che merita di essere celebrato in questo 20° anniversario è la storia del Paziente numero 001. Una donna, ex lavoratrice generica del St. Camillus, è stata arruolata nella fase sperimentale e ad oggi, è viva con 3 figli negativi grazie agli interventi PMTCT, ha frequentato l’università e attualmente è un’insegnante. A parte alcuni pazienti che hanno abbandonato la terapia, la maggior parte sta conducendo la propria vita normalmente, se non al St. Camillus in altre strutture sanitarie. Le vedove e gli orfani a causa dell’HIV si sono drasticamente ridotti. Gli ultimi dati sull’incidenza dell’HIV per contea indicano Migori al 9,7% e Homabay al 15,2%, rispetto al 4,9% del dato nazionale.

Considerando le necessità dei bambini orfani e vulnerabili (OVC), nel 2000 i Camilliani hanno fondato il St. Camillus Dalakiye Children Welfare Home. Il progetto è stato fondamentale per il trattamento dell’HIV/AIDS degli orfani OVC. L’orfanotrofio accoglie sessanta bambini. Alcuni di loro hanno beneficiato di borse di studio per la scuola superiore e l’università.

Il San Camillus ha ottenuto riconoscimenti in diversi congressi sia a livello locale che internazionale. Obillo Meshack, l’attuale coordinatore, ha avuto l’opportunità di presentare una sintesi del lavoro svolto al St. Camillus, all’ICASA nel 2011 ad Addis Abeba. Sono stati assegnati all’ambulatorio ART numerosi premi per le prestazioni esemplari. Il numero di pazienti arruolati e avviati al trattamento, è di 12.954 persone.

Lunga vita a PEPFAR, CRS, MoH e ai Camilliani in Kenya. 

Rapporto compilato da  Meshack Obillo HIV Services Lead, (HSL)